Gramsci e seus contemporâneos
Q9, §118. La posizione geopolitica
dell’Italia. La possibilità dei blocchi.
Nella sesta seduta della Conferenza
di Washington (23 dicembre 1921) il
delegato inglese Balfour, a proposito
della posizione geopolitica dell’Italia,
disse: «L’Italia non è un’isola, ma può
considerarsi come un’isola. Mi ricordo
dell’estrema dicoltà che abbiamo avuto a
rifornirla anche con il minimo di carbone
necessario per mantenere la sua attività, i
suoi arsenali e le sue ocine, durante la
guerra. Dubito che essa possa nutrirsi e
approvvigionarsi, o continuare ad essere
una eettiva unità di combattimento, se
fosse realmente sottomessa ad un blocco
e se il suo commercio marittimo fosse
arrestato. L’Italia ha cinque vicini nel
Mediterraneo. Spero e credo che la pace,
pace eterna, possa regnare negli antichi
focolari della civiltà. |88 bis| Ma noi
facciamo un esame freddo e calcolatore
come quello di un membro qualsiasi
dello Stato Maggiore Generale. Questi,
considerando Il problema senza alcun
pregiudizio politico e soltanto come una
questione di strategia, direbbe all’Italia:
voi avete cinque vicini, ciascuno dei quali
può, se vuole, stabilire un blocco delle
vostre coste senza impiegare una sola nave
di supercie. Non sarebbe necessario che
sbarcasse truppe e desse battaglia. Voi
perireste senza essere conquistati». È vero
che Balfour parlava specialmente sotto
l’impressione della guerra sottomarina e
prima dei grandi passi fatti dall’aviazione
di bombardamento, che non pare possa
perinettere un blocco immune da
rappresaglie, tuttavia per alcuni aspetti la
sua analisi è abbastanza giusta
Q9, §118. La posizione geopolitica
dell’Italia. La possibilità dei blocchi.
Nella sesta seduta della Conferenza
di Washington (23 dicembre 1921) il
delegato inglese Balfour, a proposito
della posizione geopolitica dell’Italia,
disse: «L’Italia non è un’isola, ma può
considerarsi come un’isola. Mi ricordo
dell’estrema dicoltà che abbiamo avuto a
rifornirla anche con il minimo di carbone
necessario per mantenere la sua attività, i
suoi arsenali e le sue ocine, durante la
guerra. Dubito che essa possa nutrirsi e
approvvigionarsi, o continuare ad essere
una eettiva unità di combattimento, se
fosse realmente sottomessa ad un blocco
e se il suo commercio marittimo fosse
arrestato. L’Italia ha cinque vicini nel
Mediterraneo. Spero e credo che la pace,
pace eterna, possa regnare negli antichi
focolari della civiltà. |88 bis| Ma noi
facciamo un esame freddo e calcolatore
come quello di un membro qualsiasi
dello Stato Maggiore Generale. Questi,
considerando Il problema senza alcun
pregiudizio politico e soltanto come una
questione di strategia, direbbe all’Italia:
voi avete cinque vicini, ciascuno dei quali
può, se vuole, stabilire un blocco delle
vostre coste senza impiegare una sola nave
di supercie. Non sarebbe necessario che
sbarcasse truppe e desse battaglia. Voi
perireste senza essere conquistati». È vero
che Balfour parlava specialmente sotto
l’impressione della guerra sottomarina e
prima dei grandi passi fatti dall’aviazione
di bombardamento, che non pare possa
perinettere un blocco immune da
rappresaglie, tuttavia per alcuni aspetti la
sua analisi è abbastanza giusta
(GRAMSCI, 1975, p. 1182, Q9, §118) (GRAMSCI, 1975, p. 1999, Q19, §12)